La vinificazione dei vini dell'Azienda Agricola Alessandra Ravagli

Quando nel 2010 ho preso in mano le redini dell’azienda mi sono affidata molto ai consigli di mio padre e ai suoi insegnamenti. Poi, col passare del tempo, sono cambiate tantissime cose ma il modo di lavorare la materia prima è rimasto lo stesso.

La nostra vinificazione viene fatta nella maniera tradizionale senza temperatura controllata per i vini bianchi e con la malolattica spontanea per i vini rossi. L’uva viene pigiata con una pigiadiraspatrice con un piede di lieviti selezionati, i mosti fermentano con le vinacce: per i bianchi la sosta sulle bucce è di 3 giorni, per i rossi, invece, 5. I mosti Rossi subiscono 3 rimontaggi al giorno e questa operazione serve per estrarre colore, aroma e tannino. A svinatura avvenuta, finiranno la fermentazione: i bianchi saranno travasati e verranno fatte le chiarifiche, per i rossi si aspetterà la malolattica.

Gli strumenti del mestiere

Tutto questo è fatto solo con l’aiuto di una pompa. Le uniche macchine che abbiamo in cantina sono, oltre alla pompa, 2 filtri a cartoni alimentari. I nostri attrezzi sono fatti di bidoni, mastelle, colapasta e, indispensabili, le nostre braccia, le nostre mani e il nostro sentire che nel tempo si è affinato moltissimo. Cerchiamo il più possibile di usare pratiche enologiche semplici e non invasive, limitando al minimo l’uso di prodotti che possano alterare la vera personalità e l’espressività dei vini e il loro legame col territorio. Proprio per questo ho fatto la scelta di imbottigliare i vini rossi al naturale chiarificati solo con diversi travasi e non filtrati.

I bianchi subiscono una piccola filtrazione prima di essere messi in bottiglia, ma proprio per il motivo della vinificazione con le vinacce, troverete sempre in fondo alla bottiglia un leggero sedimento e nel bicchiere un colore molto carico. Questo colore da un pochino di ossidazione e toglie freschezza e acidità ai nostri bianchi ma poi nel bicchiere troverete dei profumi e sapori più evoluti e complessi.

Credo che sia questa la nostra forza: fare un prodotto diverso che evolve di continuo e si lascia raccontare.

L'imbottigliamento manuale

Perché abbiamo fatto la scelta di fare imbottigliamento manuale vi starete chiedendo? La mia scelta è di chiudere il ciclo produttivo e di confezionamento qui in azienda, è una scelta che credo rispecchi molto la mia filosofia di vita e di lavoro, non ci sono sprechi, non ci sono camion che girano per strada per venire a imbottigliare un lotto e sopratutto il vino che viene messo in bottiglia non viene stressato da grandi trattamenti o chissà quali filtrazioni. Ovviamente l’imbottigliamento manuale comporta la perdita di tantissimo tempo ma per come è strutturata la mia azienda mi aiuta a gestire anche gli spazi al meglio e i lotti dei miei imbottigliamenti.

Mio padre mi ha sempre insegnato in maniera ossessiva di seguire alcune piccole regole per imbottigliare: di seguire le fasi della luna e quando fa brutto tempo, soprattutto quando tira vento, non si imbottiglia assolutamente il vino bianco. Mi piace rispettare tutto questo e non potrei mai farlo se dovessi chiamare un camion di quelli attrezzati che vengono in azienda o se io dovessi portare vino ad imbottigliare in conto terzi.

Per quanto riguarda i materiali, cerco quelli di qualità e allo stesso tempo adatti al mio modo di imbottigliare, ad esempio ho scelto di usare bordolesi di una grammatura media perché i miei vini non sono vini da super invecchiamento, ma soprattutto i bianchi sono di pronta beva. Per i tappi un buon agglomerato di sughero è perfetto per i miei vini e per la mia tappatrice.

Mi piace definire tutto questo un lavoro artigianale, puro e sincero fatto con tanto amore.