Anche il Trebbiano cambia etichetta e anche questa con una dedica a una persona della mia famiglia: Serafino.
Serafino è mio zio, fratello di mio padre che è sempre vissuto con noi fino agli ultimi giorni della sua vita. Ad essere sincera l’input per questa dedica me l’ha data mia sorella ma non vi nego che prima di decidere ci ho riflettuto molto.
Ci ho dovuto riflettere perché mio zio non è stata una persona facile con la quale convivere, soprattutto quando sei una bambina sensibile. Aveva un carattere egoista e molto prepotente, ed è proprio per questo suo bruttissimo modo di fare che aveva fatto terra bruciata attorno a lui litigando con tutti, ma… è stato un lavoratore instancabile fino agli ultimi giorni della sua vita.
Nonostante tutto ha creduto anche lui in questo progetto della cantina, appoggiandolo e comprando anche qualche attrezzatura coi soldi della sua pensione, e vi assicuro che era impossibile fargli spendere anche solo un centesimo se non lo decideva lui.
A novembre 2010 è mancato, un male ce l’ha portato via in due mesi. Ecco, li ho avuto l’esigenza di accompagnarlo negli ultimi giorni di vita ed è stato proprio lì che l’ho perdonato di tutto quell’egoismo che mi aveva fatto soffrire tanto.
Il Trebbiano era il suo vino preferito e, ora che abbiamo fatto pace, credo che questa dedica se la meriti, perché lì su quella terra c’è tanto anche del suo sudore.